Malcesine diventa una colonia africana e come era nelle previsioni della vigilia applaude il trionfo di un atleta di colore, il più forte della pattuglia al via della prima «Lake Garda Marathon». In 2 ore, 18 minuti e 20 secondi il keniano Metto Philimon Kipkering fa sua l’edizione inaugurale di una corsa che ha tutti i requisiti per diventare una delle maratone più suggestive a livello internazionale. A tenere alto il tricolore ci hanno pensato la palermitana Simona Viola e la trentina Monica Carlin.
Una splendida giornata di sole autunnale - come solo il Garda sa offrire in questo periodo - ha fatto da cornice alla prima «uscita» della maratona gardesana. In quasi duemila, ieri mattina, si sono fatti trovare pronti alla partenza di Limone. Un’affluenza record per una competizione al suo debutto. Un successo che premia gli sforzi profusi dagli organizzatori in questi lunghi mesi di preparazione.

Kipkering è scattato in testa alla corsa appena lo starter ha dato il via alla gara, alle 9 in punto. Gli sono bastate poche centinaia di metri per impartire il ritmo al resto del plotone. All’uscita dalla prima galleria della Gardesana Occidentale si è formato un gruppetto composto oltre che da Kipkering anche dall’etiope Astatke Abate Kibret, dagli altri due keniani Joshua Rop Kipchumba e da Eliud Kibet Kirui col tedesco Denis Pyka ad inseguire e a combattere contro il forte vento contrario, assieme agli italiani Giorgio Calcaterra e Antonio Armuzzi. In poco più di mezz’ora (33 minuti, per l’esattezza) la pattuglia africana è giunta alle porte di Riva del Garda, decimo chilometro di gara.
In perfetta fila indiana i quattro fuggitivi hanno percorso tutto il centro storico rivano e sono scesi sul lungolago fino al porto S.Nicolò e quindi a Torbole. Alternandosi nel ruolo di apripista i tre keniani e l’etiope hanno imboccato la Linfano e sono risaliti fino all’ingresso di Arco.
Al quindicesimo chilometro il vantaggio sul resto della comitiva ha oltrepassato i due minuti. Al giro di boa di metà maratona, col discorso per la vittoria relegato ad una sfida fra rappresentanti del Continente Nero, l’attenzione del pubblico presente lungo il percorso si è inevitabilmente spostata nelle retrovie della gara, sulla sfida Italia-Germania per il primo posto fra gli «umani» e sulla lotta per la «sopravvivenza» ingaggiata dai tantissimi sportivi, più o meno agonisti, che hanno deciso di cimentarsi nell’impresa.
Al trentesimo chilometro, sulla Gardesana Orientale che da Torbole porta a Malcesine, i cronometri hanno segnato un vantaggio per il gruppo di testa di oltre 4 minuti. A quel punto si è accesa la bagarre per la vittoria. Kipchumba ha tentato l’allungo in località Tempesta ma è stato subito ripreso dai compagni di viaggio.
Più fortuna, invece, ha avuto la sortita di Kipkering e Kibret a Navene: il keniano dell’Atletica Gonnesa e l’etiope se ne sono andati creando dietro di loro un vuoto di una manciata di metri, sufficienti per consentire ai due la disputa del successo al rush finale.
Sull’ultima salita, però, Kipkering ha dato fondo a tutte le energie e per il collega non c’è stato più nulla da fare. Metto Philimon Kipkering è entrato nel centro storico di Malcesine praticamente a braccia alzate e col sorriso stampato sul volto ha tagliato il traguardo.
Sedici secondi dopo è stata la volta di Kibret e di seguito Kipchumba. Quarto posto, ad un paio di minuti, per Kirui mentre la lotta per il «resto del mondo» si è conclusa con l’affermazione del tedesco Pyka, una manciata di secondi davanti al nostro Calcaterra. Settimo l’ecuadoreno Jefferson Monserrate, quindi il terzetto di italiani composto da Andrea Rigo, Stefano Masetto e Antonio Armuzzi.
Primo dei trentini De Gasperi Alessandro della Crus Ottica Guerra Pedersano, che ha concluso in diciasettesima posizione ad oltre 26 minuti dal vincitore.
Decisamente meno combattuta la gara femminile. Simona Viola ha guadagnato subito la testa della corsa e non l’ha più mollata fino al traguardo di Malcesine, tagliato in 2 ore, 47 minuti e 9 secondi. Dietro di lei, a 37 secondi, è arrivata Monica Carlin, avvocato di Trento e plurimedagliata ai mondiali sulla lunga distanza dei 100 chilometri.
L’atleta trentina ha chiuso in crescendo e con un centinaio di metri in più avrebbe potuto portare a compimento la propria rimonta e contendere alla Viola il successo in volata.
Sul terzo gradino del podio è salita la bolzanina Helga Rauch (2 ore, 55 minuti e 39 secondi la sua performance) mentre a completare un arrivo tutto colorato di azzurro ci ha pensato Paola Sanna, quarta ad oltre nove minuti. Prima fra le straniere la rumena Ana Hecico.
Ottima prestazione, infine, per l’arcense Federica Ballarini che ha chiuso la sua fatica al sesto posto.


Lgm - Gianluca Marcolini